Mirjana dopo l’apparizione

Il primo articolo dell’anno, lo dedico all’

apparizione

avvenuta alle croci blu sul

Podbrdo

, durante la quale

Mirjana Dragicevic

ha ricevuto il messaggio straordinario che inaugura questo 2012.

Dopo aver trascorso il capodanno a Medjugorje, e che vi racconterò nei prossimi articoli, come ultimo "evento" irrinunciabile prima di partire, sono riuscito a seguire Mirjana nel suo breve percorso da casa sua, fino alla croce blu, potendo così assistere all’

apparizione

.

Stabilire quanti pellegrini siano stati presenti è difficile, ma come potete vedere dal filmato, non è rimasto neanche un centimetro quadrato disponibile! Il

Podbrdo

e l’area circostante erano letteralmente ricoperti da una moltitudine di persone, non curanti del freddo e appagati anche solo nel vedere da lontano la veggente.

Intorno alle otto e mezza, Mirjana è uscita di casa, preceduta dal marito. Accompagnata dai ragazzi del posto, si è diretta verso le croci blu. Questo luogo, appena all’inizio della salita al Podbro, è dove sono avvenute le apparizioni ai tempi dei divieti del regime comunista, che impedivano di salire fino in cima. Il luogo esatto, non sarebbe quello attuale, ma a una decina di metri più in là, dove appunto c’è una delle due croci, quella più piccola. In seguito è stata posta la seconda con la statuina, scegliendo quella zona perchè pianeggiante, più adatta ad accogliere i pellegrini in preghiera.

Dopo diversi minuti trascorsi recitando il rosario e cantando con gioia, ecco il momento tanto atteso. Mirjana alza gli occhi al cielo. Il silenzio dopo alcuni istanti prevale. Il cuore batte forte nel petto, ma non fa rumore: lo senti solo tu e la Madonnina che è lì vicino a te. Sulle guance di Mirjana vedi scorrere delle lacrime: sta soffrendo? Comprendi che la causa è l’immensa emozione di essere al cospetto della Gospa.

L’espressione cambia ripetutamente. Le labbra si contraggono, poi si lasciano andare in un ampio sorriso. Sta parlando, ma è un dialogo non comprensibile da chi l’osserva con occhi umani. Annuisce, allarga le mani. Le ricongiunge, accenna con la testa che non vorrebbe... forse che quella meravigliosa visione termini? Il volto si fa meno luminoso, lo sguardo sale verso l’alto. Ha chiuso gli occhi e abbassato la testa. Il segno della croce è il saluto: arrivederci Mamma cara!

La Mamma Celeste di tutti noi è andata via, ma ritornerà. E’ sempre vicino a noi e non solo a Medjugorje. Qui però, riusciamo ad essere lontani dalle distrazioni e problemi quotidiani. Siamo in grado di percepire più concretamente l’Amore di Gesù. Siamo più predisposti. Riusciamo a sintonizzarci con "Radio Divina", aiutati dai messaggi che la Gospa affida ai "suoi ragazzi":

«Cari figli, mentre con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori, vedo in essi dolore e sofferenza; vedo un passato ferito e una ricerca continua; vedo i miei figli che desiderano essere felici, ma non sanno come. Apritevi al Padre. Questa è la via alla felicità, la via per la quale io desidero guidarvi. Dio Padre non lascia mai soli i suoi figli e soprattutto non nel dolore e nella disperazione. Quando lo comprenderete ed accetterete sarete felici. La vostra ricerca si concluderà. Amerete e non avrete timore. La vostra vita sarà la speranza e la verità che è mio Figlio. Vi ringrazio. Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete giudicare, perché tutti saranno giudicati.»

Alcuni attimi dell’

apparizione

li ho tratti dal

video

di Dani, il fotografo di Medjugorje, che ha un punto di vista privilegiato. Ma ringrazio il Cielo per avermi fatto stare lì, a fianco di Mirjana. Trascritto il messaggio da Miky e letto nella varie lingue, lei si alza. E’ ancora sensibilmente commossa. Si asciuga le lacrime, ma appena alza lo sguardo, regala sorrisi a tutti. Le porgo la mano: mi saluta affettuosamente. Tutti vorrebbero toccarla: bacia e si offre come può. Sta per allontanarsi, ma la sto ancora filmando: scompare per un istante. Quando si rialza, ha in mano un rosario, raccolto da terra: è questa l’arma più importante che abbiamo a disposizione e non si può lasciarla lì tra il fango e i sassi, calpestata e dimenticata.