Comunione negata? Tutto un equivoco: la vera storia

comunione
Esistono molte storie come queste, ma facendo una minima ricerca, è facile scoprire la verità. Il fatto in questione, riguarda un bambino disabile della provincia di Ferrara, a cui sarebbe stata negata la
comunione
.
In realtà è bastato cercare "
comunione
negata" su google ed ecco apparire tra i primi risultati l’articolo di Avvenire con la ricostruzione dei fatti. Nel frattempo però qualcuno ha voluto far circolare la falsa notizia, creando così un caso di "mala
Chiesa
" assolutamente inventato. Ma la
Chiesa
ha le spalle grosse....
Ecco come sono andate le cose dall’indagine di Avvenire:
Una carezza del sacerdote nel giorno della Prima Comunione doveva essere il gesto dell’accoglienza e dell’attenzione speciale di un’intera comunità a un bambino di dieci anni con gravi disabilità psichiche. Invece su molti canali mediatici è diventato l’emblema dell’esclusione della «vita debole» dal banchetto eucaristico. Una barriera che sarebbe stata alzata dal parroco di Porto Garibaldi, nell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, durante la Messa del Giovedì Santo quando venti ragazzi si sono accostati per la prima volta al sacramento. «Siamo amareggiati, non ce lo aspettavamo», racconta la mamma alle agenzie di stampa.
La Curia, invece, non parla di sorprese: il percorso era stato concordato con la famiglia che aveva avuto anche un lungo incontro con un sacerdote nel palazzo vescovile. E l’arcidiocesi tiene a sottolineare che non c’è stato alcun rifiuto dell’Eucaristia, che nessuna discriminazione è stata compiuta dal parroco e che il cammino di preparazione continuerà in modo che il ragazzo possa accedere al Sacramento nei tempi opportuni.
E i tempi contano per capire ciò che è accaduto. Spiega la Curia che a fine febbraio i genitori del disabile – una coppia di conviventi – si presentano dal parroco di Porto Garibaldi (che non è quello del paese dove vivono) per chiedere che il figlio possa ricevere la Comunione. Come faranno i compagni di classe, riferiscono. Il sacerdote prende a cuore fin da subito la situazione. Coinvolge i catechisti, sente le insegnanti di sostegno del bambino, acquista dvd e sussidi per una preparazione a misura di portatore di handicap.La Curia segue con attenzione il caso, mentre si constata che il ragazzo interagisce quando viene sollecitato dalle carezze. La «teologia dell’affetto» viene adottata dalla parrocchia che mette a punto una proposta con un approccio molto graduale e senza scadenze prefissate. Ai genitori viene chiesto di portare il figlio negli ambienti parrocchiali: cosa che avviene, seppur con l’intermezzo di un ricovero ospedaliero. L’intento è farlo sentire parte della comunità.
All’inizio di aprile avviene l’incontro in Curia. Durante il colloquio il sacerdote offre al ragazzo un’ostia non consacrata che lui respinge bruscamente. Ecco allora il suggerimento ai genitori: alla Messa della Prima Comunione il bambino sarà nelle panche insieme con i coetanei; però non riceverà il Santissimo Sacramento ma una carezza del parroco e la benedizione. Secondo l’arcidiocesi, è la via per mostrare che la disabilità interpella la
Chiesa
, che ciascun portatore di handicap è «persona prediletta» e partecipa come tutti i credenti alla celebrazione, che la parrocchia lo sostiene nella promozione integrale. In attesa che il percorso possa proseguire e compiersi.
Il Giovedì Santo il bambino è in mezzo ai compagni. Vicino ha la madre. E la carezza con la benedizione c’è.
A distanza di qualche giorno, quanto accaduto in quella chiesa sui lidi ferraresi si trasforma in un caso mediatico con tanto di presunto esposto alla Corte europea dei diritti dell’uomo «per violazione della libertà religiosa» (poi rivelatosi una patacca) mentre la madre nega di aver dato mandato a un legale. L’arcidiocesi intanto continua a tendere la mano: nel rispetto della natura del Sacramento, il bambino sarà accompagnato per condividere il «tesoro offerto da Dio» sulla mensa eucaristica.
# 1 del 13/04/2012 02:11:46 di
Ro’
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avevo anche sentito che avesse detto "non date le margherite ai porci"
# 2 del 13/04/2012 11:30:52 di
Daniel
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addirittura ho visto che "girano" già lettere di protesta da parte di associazioni cattoliche e di compagni di scuola del bambino... "santa inquisizione" sempre in voga!!
# 3 del 13/04/2012 12:48:19 di
Rossana
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Ciao, Daniel! interessante, il tuo articolo sul bambino di Ferrara, credo, che nessuno di noi, fedeli alla Chiesa, possiamo permetterci di giudicare e ne tanto meno commentare la SANTA EUCARESTIA!! IL PRINCIPIO DELLA VITA!!! VITA ETERNA, non si può ridurre un SACRAMENTO così importante e ne tanto meno essere oggetto di discussione polemica, lasciamo ai consacrati e alla Chiesa di pronunciarsi come meglio crede, nella grande speranza che lo Spirito Santo possa illuminarli e renderli giusti davanti a Dio nell’esercizio delle loro Funzioni. La condizioni fisiche del bambino, certamente, lasciano predisporre pensieri, che non hanno niente a che vedere con la Comunione!!! Non si deve, assolutamente strumentalizzare un problema umano, che certamente dispiace!! e si prega !!! con Qualcosa che si trova completamente al disopra dell’umano!!! e la COMUNIONE è TROPPO IMPORTANTE!! E i sacerdoti devono bene istruire e dispensarla nella pienezza della conoscenza. Sarà dispensata anche alle persone malate, però sono solo loro in grado ci capire... come e quando!!! mica siamo tutti sacerdoti!!! preghiamo e preghiamo bene, come ci invita la Gospa!! attraverso i suoi messaggi d’amore per tutti noi. MIR, Dobro!
# 4 del 13/04/2012 21:51:11 di
Paolo Angioni
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è ormai una prassi collaudata da tempo: "dalli alla chiesa", sono persone che "deliberatamente" diffondono false notizie, tanto, qualche macchia rimarrà comunque, (La calunnia è un venticello...) tantissimi non faranno ricerche sulla verità della notizia, e se mai verrà scoperto l’inganno, sarà sempre troppo tardi per ristabilire la verità, quella "verità che vi farà liberi"(Giov.). E’ scandaloso e nessuno alza la voce, anche fra i cattolici! Dio perdoni loro, anche se sanno quello che fanno! Grazie a voi tutti che avete ristabilito la verità. Ci accomuni una reciproca preghiera.