La croce di Susy portata con gioia
«In questa bellissima giornata dedicata a Medjugorje, io trovo una fonte vitale, un’energia positiva per andare avanti».
Ho conosciuto Susy a Desio e l’ho ritrovata con piacere a Rho, durante l’incontro di preghiera organizzato da Mir i Dobro il 20 maggio. E’ una persona come tante altre. Una famiglia felice, composta da suo marito e la figlia. Una vita normale, semplice. E come spesso succede, avere una vita normale significa anche scontrarsi con i problemi fisici, con le malattie. Problemi che lei affronta in maniera semplicemente fantastica. Ecco la sua storia:
«Ho quarantotto anni. Ventiquattro anni fa, tre settimane prima del matrimonio, sono stata operata di due cisti tumorali: un tumore benigno, l’altro maligno. Ero all’oscuro di tutto. Mi sono sposata e al ristorante sono stata male. Hanno chiamato un medico che mi ha fatto un’iniezione e dato delle gocce che ancora adesso non so cos’erano, anche se suppongo possa essere stato il valium, sapendo ora la malattia che avevo.»
«Vengo a casa dal matrimonio ma non sto mai bene: ogni sabato un pronto soccorso diverso, un ospedale diverso. Finché trovo un bravo medico: "non ti do nessun farmaco, ti ricovero e ti dico cos’hai." Meno male che è stato così perché dopo avermi ricoverata, quel medico mi disse che avevo la
sclerosi
multipla. Purtroppo quel giorno lì è stato bruttissimo: mi ero appena sposata, avevo l’idea della famiglia, aver tanti figli. Il medico mi disse: "sappi che per il momento non puoi rimanere in gravidanza perchè ti devo dare un chemio terapico come cura."»
«Fatta questa cura per diciotto mesi, avrei potuto cercare la gravidanza, ma neanche a farlo apposta (la fortuna era sempre dalla mia parte), mio marito ha avuto un incidente in moto, tentando di entrare in coma. Era stato portato in un’ospedale ma non era stata riconosciuta che la cosa grave era l’ematoma che aveva in testa. E’ stato portato all’ospedale Niguarda di
Milano
dove me l’hanno messo in neuro rianimazione e me lo davano fuori pericolo dopo settantadue ore.»
«Ringraziando il Signore - perchè ora posso dire proprio così: io ho questa consapevolezza che Maria e
Gesù
mi sono sempre stati vicino. Ci sono arrivata adesso perchè ho questo cammino di
fede
e ho scoperto Medjugorje. Ma prima non era così per me e neanche per mio marito - è venuto a casa, è guarito con tutto il tempo che ci è voluto. Quando siamo stati tutti e due sereni, abbiamo cercato la gravidanza, ma il neurologo mi ha detto: "sappi che nella tua condizione hai il 50% di rimanere in carrozzella". Ho detto a mio marito:"se viene la gravidanza è
Gesù
che ce la manda, siamo tranquilli".»
«E’ arrivata questa gravidanza, ma non è stata semplice. E’ stata travagliata, ma grazie all’amore di mio marito e alle prestazioni del mio ginecologo...il dottor Codella (è fantastico, della provincia di Como) ... è nata Veronica, la mia principessa. Veronica, un nome che già dice tutto: vera icona, una vera immagine del Signore.»
«Nel frattempo noi continuiamo la nostra vita, con gli alti e bassi della mia malattia. Poi mio marito è rimasto a casa dal lavoro, causa questa crisi. Però non è stata una sfortuna: doveva essere così, doveva essere nel disegno del Signore. Grazie a mio marito che è stato a casa dal lavoro, siamo andati a Medjugorje: non avrebbe mai lasciato il lavoro per fare un pellegrinaggio... Sono andata a Medjugorje e sono rinata. Sono rinata perchè lì ho trovato un’energia positiva, una forza. ... E vi parlo dopo una trentina d’anni di malattia, di
sclerosi
multipla. Faccio fatica durante il giorno. La mia quotidianità non è facile, però con
Gesù
e Maria si affronta tutto»
«Analizzando la mia vita mi sono accorta che nelle due rianimazioni che ha avuto mio marito, quando era in coma in ospedale,
Gesù
e Maria ci sono sempre stati vicino. Anche con la mia gravidanza, il mio sostegno erano Loro. In tutte le mie difficoltà ci sono sempre stati Loro di fianco a me ad aiutarmi. E tutt’ora, anche se mi appoggio a tante persone - a far da mangiare ad esempio mi appoggio a mia figlia - mi sono resa conto che il Signore mi da la forza per andare avanti, mi sostiene.»
«Ogni persona che incontro gli dico: "andate a Medjugorje, magari anche solo per curiosità, poi tanto ci pensa Maria a cambiare tutto, ma andate a Medjugorje, perchè è la salvezza di tutti noi, perchè Maria ci porta a
Gesù
e questa è la nostra strada."»
«Vi ringrazio e spero che la mia
testimonianza
vi possa esser utile, perchè niente è perduto e dobbiamo essere sempre felici, perchè Maria ci dice di sorridere e sorridendo, possiamo andare lontano. Grazie.»