The dream of Victor Menditto
Quanti sogni esistono? Un’infinità. E ognuno è diverso dall’altro, perchè ognuno di noi è diverso. Le emozioni, i sentimenti, dove viviamo, con chi viviamo, come viviamo, tutto ci condiziona e ci fa desiderare cose diverse.
Ogni sogno è unico, perchè ognuno di noi è unico. Il mio sogno potrà essere solo simile a quello di qualcun altro, perchè alla fine è il mio sogno e non può esser uguale a nessun altro. Se sognassi le stesse cose che sognano tutti, non ci sarebbe gusto.
Il mio sogno è volare, ma non con un aereo. Forse la situazione che si avvicina di più è il paracadutismo, o meglio, quello sport estremo in cui dei pazzi si mettono delle tute da pipistrelli, percorrendo più spazio possibile in orizzontale, prima di aprire il paracadute: una cosa del genere
, per capirci.
Ma non sono poi così pazzo: ci tengo alla vita! Probabilmente rimarrà solo un sogno il mio, anche se ogni tanto ci penso. In fin dei conti è solo un desiderio, una sensazione che mi piacerebbe provare. Posso farne anche a meno: non è indispensabile. Non mi aiuterebbe certo a vivere meglio.
Vittorio Menditto
è un ragazzo di ventidue anni che vive a pochi chilometri da casa mia. Ne avevo già sentito parlare qualche anno fa, quando ha avuto un incidente in moto, un brutto incidente. Ora fa l’artista: è un pittore di talento! Dipinge con la testa e con il cuore. Con la testa nel vero senso della parola, perchè usa un caschetto con infilato il pennello. Con il cuore, perchè riporta sulla tela tutte le sue emozioni. E lo fa veramente bene!
Non conoscevo però il suo sogno. Se i sogni sono tutti diversi, non è possibile conoscerli tutti, si possono solo immaginare. Forse vorrebbe correre ancora in moto. O forse solo correre. Me l’ha raccontato: vorrebbe semplicemente ritornare a camminare. Da quel giorno dell’incidente, sei anni fa, Vittorio è tetraplegico. Muove la testa, le spalle e poco più.
Con un programmino che legge i movimenti del viso, riesce ad interagire con il computer e con la bocca manovra la sua sedia a rotelle. E’ una condizione difficile, molto difficile. Ma lui non si scoraggia mai, anzi! Quanta forza e voglia di vivere! E’ un ragazzo positivo ed ha soprattutto una gran
fede
in Dio, una
fede
che lo aiuta, che lo sostiene. Sua zia lo ha portato a
Lourdes
un paio d’anni fa e ora recita il rosario quotidianamente. Non si lamenta mai, il suo sorriso è contagioso.
E’ un ragazzo simpaticissimo Vittorio e come ognuno di noi ha un sogno: il suo è ritornare un giorno a camminare. Con un’operazione chirurgica, complessa e costosa, da effettuarsi in Svizzera, questa
speranza
potrebbe rivelarsi più concreta del previsto. Il sogno potrebbe diventare realtà.
Se il tuo sogno è veder realizzato quello di Vittorio, gli puoi dare una mano contattandolo alla sua
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