A San Silvestro la Marcia per la Pace di Zuglio
La Marcia della Pace di Zuglio, in Carnia (UD), è sempre di più un appuntamento fisso per oltre un migliaio di persone che scelgono di passare una notte di San Silvestro diversa.
Giunta alla 36 esima edizione, la
marcia della pace
è di certo suggestiva, con tutte quelle fiaccole che lungo il crinale della montagna salgono verso la storica Pieve di S. Pietro nella notte a cavallo tra il 31 dicembre e il 1° gennaio. Ma, molto di più, è una notte piena di significati e di contenuti spirituali. Come al solito, il «leit motiv» della marcia sarà quello del Messaggio del
Papa
per la Giornata mondiale della Pace, quest’anno dedicata alla lotta contro tutte le forme di schiavitù. Poi c’è l’aspetto spirituale, con la S. Messa celebrata dall’Arcivescovo di Udine, mons.
Andrea Bruno Mazzocato
, nella Pieve di Zuglio. E poi tanta fraternità, non solo nell’ascesa ma anche nel brindisi finale nei locali della Polse di Côugnes.
«Anche quest’anno si rinnovano quelle collaborazioni che da una decina d’anni sono alla base dell’organizzazione della Marcia - spiega don Giordano Cracina, parroco di Imponzo e di Zuglio - che vede la collaborazione tra la parrocchia di Zuglio e la Forania di S. Pietro in Carnia con il Centro Balducci di Zugliano e la Fondazione “«La Polse”, con un consolidato gruppo di volontari». Quest’anno la marcia sarà guidata da don Alberto Zanier, originario di Arta Terme e vicario parrocchiale di Buja, mentre sarà l’Arcivescovo a presiedere l’ultimo tratto del percorso e la S. Messa.
Il ritrovo è fissato alle ore 20.00 nella piazza del Museo archeologico a Zuglio. Lì si potrà anche acquistare qualche fiaccola a fiamma protetta, le uniche consentite durante il percorso, che comunque si svolge tutto su strada asfaltata eccetto un piccolo tratto finale di agevole sterrato. Alle 21 si inizia con il saluto del sindaco, Battista Molinari, e dopo un canto (animato da un gruppo di giovani coordinati da Marta Vezzi di Arta Terme) e una preghiera inizierà il cammino. Ad aprire la
processione
- sulla cui sicurezza veglierà la Protezione civile comunale di Zuglio e quella di Tolmezzo - la croce, portata da alcuni giovani.
La prima parte si snoderà nell’abitato di Zuglio, per imboccare poi la strada provinciale fino a Fielis. Lungo il percorso previste tre soste, caratterizzate da un canto, la lettura in lingua friulana da parte di Celestino Vezzi di un brano del messaggio del
Papa
«Non più schiavi ma fratelli» e una testimonianza. Nella prima tappa ci sarà un ospite della Comunità terapeutica del Centro solidarietà giovani, presentato dallo stesso don Davide Larice; nella seconda sosta un giovane carnico uscito dal tunnel della alcol dipendenza e di un giovane afghano che è stato mercificato dalle mafie che organizzano la tratta di esseri umani durante il suo viaggio verso l’Europa; la terza tappa sarà animata da don Pierluigi Di Piazza, presidente del Centro Balducci di Zugliano.
Nell’ultimo chilometro la croce sarà portata dall’Arcivescovo fino alla Pieve di San Pietro in Carnia, dove poi mons. Mazzocato presiederà la S. Messa (verrà eseguita la Missa de angelis in latino. All’organo Manuela Suligoi). Dopo la celebrazione, alla Polse di Côugnes verranno offerti a tutti una fetta di penettone, un thè o un brulé per uno scambio d’auguri fraterno.
«I partecipanti superano sempre il migliaio - racconta don Cracina - con delle oscillazioni fino a 1400 persone in relazione al tempo atmosferico. Siamo andati sempre in crescendo, riscontrando un consenso in aumento per le riflessioni, le testimonianze e il clima di preghiera. I partecipanti vengono da tutto il Friuli e anche da Veneto; sono famiglie, coppie, giovani».
Roberto Pensa - fonte: lavitacattolica.it - foto messaggeroveneto