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Miracolo di San Leopoldo a Loreto
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il blog di Guarda Con Me

Sbagliato prendersi le mani o alzarle durante la messa?

31
DIC
2014
archiviato in inchieste

Il portale Aleteia ha pubblicato un articolo riguardante un comportamento spesso riscontrabile nelle chiese: tenersi per mano durante la recita del Padre Nostro.

Padre Henry Vargas Holguín, autore dell'articolo, afferma: «La pratica di prendersi per mano al momento di recitare il Padre Nostro deriva dal mondo protestante. Il motivo è che i protestanti, non avendo la Presenza Reale di Cristo, ovvero non avendo una comunione reale e valida che li unisca tra loro e con Dio, considerano il gesto di prendersi per mano un momento di comunione nella

preghiera

comunitaria.»
 
«Noi nella Messa abbiamo due momenti importanti: la Consacrazione e la Comunione. È lì – nella Messa – che risiede la nostra unità, è lì che ci uniamo a Cristo e in Cristo mediante il sacerdozio comune dei fedeli; il prendersi per mano è ovviamente una distrazione da questo. Noi cattolici ci uniamo nella Comunione, non quando ci prendiamo per mano.»
 
«Nell'Istruzione Generale del Messale Romano non c'è nulla che indichi che la pratica di prendersi per mano vada effettuata. Nella Messa ogni gesto è regolato dalla Chiesa e dalle sue rubriche.»
 
«È per questo che abbiamo parti particolari della Messa in cui inginocchiamo, parti in cui ci alziamo, altre in cui ci sediamo ecc., e non c'è alcuna menzione nelle rubriche che parli del fatto che dobbiamo prenderci mano al momento di recitare il Padre Nostro.»
 
«Si deve quindi evitare questa pratica durante la celebrazione della Messa. Se qualcuno vuole farlo può (a mo' di eccezione) con qualcuno di assoluta fiducia, senza forzare nessuno, senza dar fastidio a nessuno e senza volere che questa pratica diventi una norma liturgica per tutti.»

«Un'altra cosa che vedo molto quando si recita il Padre Nostro» - aggiunge Padre Vargas -  «è che la gente alza le mani come fa il sacerdote. Nemmeno questo va bene, perché non spetta ai laici durante la Messa compiere gesti riservati al sacerdote o pronunciare le parole o le preghiere del sacerdote confondendo il sacerdozio comune con il sacerdozio ministeriale... I fedeli non devono ripetere né con parole né con azioni ciò che dice e fa il sacerdote la cui funzione è presiedere l'assemblea liturgica.»

Giovanni, commentando l'articolo ha giustamente specificato:  «Nel 1983 la CEI ha stabilito (nelle Precisazioni alla II editio typica del Messale, n. 1) che "Durante il canto o la recita del Padre nostro, si possono tenere le braccia allargate; questo gesto, purché opportunamente spiegato, si svolga con dignità in clima fraterno di

preghiera

". »

Situazioni simili di cui discutere, ce ne sarebbero molte: prendere l'

Eucarestia

sulla mano o in bocca o addirittura, comunicarsi da soli; quanto restare inginocchiati e in quali momenti durante la liturgia; ballare ed applaudire. Insomma, esistono molti comportamenti non regolamentati: avanti con il progresso o meglio le tradizioni?

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proposte editoriali riguardanti: preghiera


3 commenti presenti:
# 1 del 31/12/2014 17:16:06 di giancarlo
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Non conosco l’Autore dell’Articolo, che senz’altro è una personalità insigne della Chiesa.
Alcune affermazioni mi sembrano tuttavia non completamente condivisibili in quanto sembrano lasciar trasparire fin troppo chiaramente un prendere le distanze da quelle gestualità che hanno caratterizzato da decenni ormai l’ingresso e il riconoscimento da parte della Chiesa di movimenti ecclesiali come per esempio il Rinnovamentop nello Spirito.
Ricordo semplicemente che il prendersi per mano durante in Padre Nostro era stato sollecitato in innumerevoli settimane liturgiche già nell’immediato post Concilio.
Il punto in cui trovo discordanze importanti con altre personalità della Chiesa di oggi, come per esempio il Predicatore della Casa Pontificia Padre Raniero Cantalamessa, è la partecipazione ai 2 punti citati giustamente nell’articolo come fondamentali della S. Messa: la Consacrazione e la Comunione, proprio in forza del sacerdozio regale conferito con il Battesimo a tutti i cristiani, indipendentemente dalla consacrazione sacerdotale ministeriale. Durante la consacrazione infatti il fedele che partecipa al Sacrificio Eucaristico deve fare quello che ha fatto il Signore nell’Ultima Cena: offrirsi. (cfr: "Fate questo in memoria di Me"). E il modo migliore è proprio quello di ripetere a bassa voce o comunque nel cuore le parole della Consacrazione che il Celebrante recita a voce alta "in persona Christi" : "questo è il Mio Corpo" - "Questo è il mio sangue"
Il corpo è tutto ciò che esprime la vita: tempo, lavoro, impegni familiari, attività di volontariato e altro; il sangue è tutto ciò che indica sofferenza, sacrificio, morte: offese ricevute, frustrazioni di ogni tipo ecc. Tutto può e deve essere offerto con le stesse parole della consacrazione eucaristica. In molte altre occasioni del resto è dato di utilizzare espressioni che nei Vangeli troviamo sulle labbra di Gesù, senza scandalo di nesuno.
Per quanto riguarda il momento della Comunione, che è il momento culminante della partecipazione all’Unità con il Capo e con le membra del Corpo di Cristo, si glissa su un punto che non permette uina partecipazione in questo momento consono al Sacramento dell’Eucaristia in cui viene consacrato il Corpo e il Sangue di Cristo che ha ribadito a chiare lettere "prendere e MANGIATENE TUTTI, prendete e BEVETENE TUTTI" e ancora "Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà la vita eterna". Il concilio Vaticani II in effetti ha aperto la possibilità della Comunione sotto le due specie anche ai laici (cui è stata vietata nel 1621 mentre fino al Concilio di Trento la comunione sotto le due specie era prassi comune per tutti i cristiani che partecipavano alla Messa)almeno in 14 situazioni, ampliate poi da molte Conferenze Episcopali. C’è tutta una letteratura fiorentissima dei Padri della Chiesa sul valore della comunione al Sangue del Signore, particolarmente efficace nell’allontanare i demoni. A mio parere, pur senza volersi accodare a tutte le nuove mode che vengono propugnate, resta il fatto che il Concilio Vaticao II su questo punto è stato attuato con molta restrizione rispetto a quanto auspicato dai Padrio Conciliari. A detrimento della Fede nell’Eucaristia di molti fratelli nella Fede!
# 2 del 05/01/2015 11:08:15 di Daniel
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1
Ti ringrazio Giancarlo per le tue ottime delucidazioni
# 3 del 23/01/2015 17:54:22 di MATTEO
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3
Ho l’impressione che tanti religiosi, invece di andare nelle strade ad evangelizzare i non credenti, si perdono a giudicare dei gesti come quello di prendersi per mano, che sono assolutamente graditi al Signore.
Consiglio vivamente al sacerdote che mette in dubbio il fatto che si possa prendersi per mano durante il Padre Nostro di cambiare mestiere.




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