Il tempo forte della Quaresima
La
Quaresima
, è il segno di un “tempo forte” durante il quale luce e tenebra, alba e tramonto, libertà e schiavitù, si alternano come il sole e la luna, come la grazia ed il peccato, per arrivare alla notte unica, tremenda e radiosa del Giovedì Santo.
Quaresima
, attinge il nome e il significato dell’itinerario del pellegrinaggio biblico: per quaranta giorni l’umanità fu sconvolta dal diluvio universale; per quaranta giorni Mosè rimase sul Monte per ascoltare una voce che gli disse “Io Sono”.
Per quarant’anni il popolo d’Israele, peregrinante ed errante dall’Egitto, passando sul mare, attraversando il deserto, toccò con mano la potenza di Dio che volle condurlo alla liberazione, alla salvezza, alla pace, alla felicità.
E poi Elia, in cammino fino allo sfinimento dove, sul monte, trova Dio che lo salva; e non da ultimo Gesù che rimane quaranta giorni in digiuno nel deserto di questa terra.
Quaranta, un numero, un segno, un tempo forte e significativo anche per la vita e la realtà di
Medjugorje
. Ancora una volta troviamo quel segno che appartiene al “tempo forte” quaresimale.
Infatti, dal 1941, anno in cui
Tito
iniziò la sua dissacrante azione diabolica, al 1981, anno in cui la Madre venne, e tuttora viene, in aiuto dei suoi “cari figli”, trascorrono quarant’anni. Nel 1941
Tito
va al “potere”; ma è anche l’anno in cui nasce Padre
Jozo Zovko
, il 19 marzo a Usarici, un villaggio vicino a Siroki Brijeg, circondato da giardini pieni di sole, di luce, dove crescono vigne, fichi e peschi.
Nel 1980 muore il “potentissimo”
Tito
; ma è anche l’anno in cui, per un disegno misterioso, Padre Jozo, viene “relegato” a
Medjugorje
. Nel 1981, in quel giorno del 24 giugno, assolato e deserto, scende, fra rovi e sassi, sospesa ad una collina, circondata da dodici stelle più luminose della luce di quel giorno, la Regina della Pace.
Padre Jozo, in quel 1981 e precisamente il 19 marzo compie 40 anni e, sempre nell’anno dell’inizio delle apparizioni, in una sua omelia, aveva commentato il passo biblico dei “quarant’anni nel deserto del Popolo d’Israele” paragonandoli ai quarant’anni della schiavitù del comunismo di
Tito
.
Così, Padre Jozo, un frate, un figlio spirituale di San Francesco, inizia il “tempo forte” quaresimale, penitenziale della sua vita, rinchiuso nella cella isolata di un carcere allontanato da tutti, ma non dalla Madre, la tutta Misericordiosa.
Il tempo di
Quaresima
termina con la Passione e Morte di Gesù il Venerdì Santo. Per giungere alla luce della Pasqua, non si può bypassare il venerdì, non si può scavalcare la Croce.
La Regina della Pace in un messaggio del 20 febbraio 1986 dice “Cari figli, il secondo messaggio per i giorni di
Quaresima
è questo: rinnovate la preghiera davanti alla croce. Cari figli, io vi sto dando grazie particolari, e Gesù dalla croce vi dà doni particolari. Accoglieteli e viveteli! Meditate la Passione di Gesù e unitevi a Gesù nella vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
In questi giorni, quando l’odio e la minaccia di guerre sovrastano i nostri pensieri, non ci rimane che pregare per passare dal Venerdì di Passione alla Domenica gloriosa della Risurrezione.