Alla Sindone altri 64 senza tetto ospiti di Papa Francesco
Domani arriveranno a
Torino
, per venerare la Sindone, altri 64 «ospiti» di Papa
Francesco
, senza fissa dimora e indigenti che frequentano la mensa e i servizi di accoglienza della Basilica di Sant'Eustachio al rione Campo Marzio di Roma.
Saranno accompagnati dal rettore don Pietro Seguroni e da 7 volontari. È il secondo gruppo di senza tetto di Roma in pellegrinaggio alla Sindone, a cui Papa
Francesco
, tramite il suo elemosiniere padre Konrad Krajewski, ha finanziato le spese del viaggio e donato 30 euro ciascuno.
Padre Krajewski incontrerà il gruppo domani mattina alla partenza portando loro il saluto e la benedizione del Papa. In serata giungeranno a
Torino
accolti presso il Sermig da Ernesto Olivero e dalla fraternità dell'Arsenale della Pace. Venerdì 12 giugno alle 11. 30 si recheranno poi in visita alla Sindone. «Ogni giorno a mezzogiorno – racconta don Seguroni – la basilica di Sant'Eustachio, nel cuore della capitale, si trasforma in un vero e proprio ristorante per i più bisognosi. Accogliamo 150 persone per un pasto completo, dolce compreso, con la massima dignità». «Nel luogo dove si spezza il pane eucaristico – evidenzia - come comunità condividiamo il pane con i nostri fratelli che fanno più fatica. Ci impegniamo dunque ad accogliere l'invito del Papa a portare i poveri dalle periferie al centro».
«Molte persone che assistiamo ci chiedono come ricominciare una nuova vita – dice ancora - La contemplazione della
Sacra Sindone
sarà dunque occasione per ripartire; dal Volto del Sofferente impresso sul Telo è ripartita una nuova storia di salvezza per l'umanità. La Sindone ci invita dunque a ripartire dall'Amore più grande, dai poveri, per ricostruire una nuova società più equa e giusta».
Oltre mille malati alla Sindone nel giorno dedicato ai sofferentiOltre un migliaio di persone – tra malati e loro accompagnatori – si sono recati oggi in visita alla Sindone nel tempo particolarmente riservato loro, il pomeriggio del mercoledì. “Al termine dell’Ostensione – racconta Giovanni Federici, responsabile del Servizio Disabili – sarà come se avessimo compiuto, spingendo le nostre carrozzelle, un giro lungo tutto il globo il terrestre, con oltre 24mila chilometri percorsi. Il conto è facile: abbiamo in servizio 25 volontari per turno per un totale di 4 turni giornalieri. Ciascuno di loro fa due giri, per ogni giro si percorrono 2 chilometri: in tutto sono 200 giri e 400 chilometri al giorno, che moltiplicati per i giorni dell’Ostensione eguagliano pressappoco il giro del mondo. Considerando il percorso in salita è come se scalassimo 7 volte l’Everest”.
Tra i pellegrini di questo mercoledì, 100 malati del Cottolengo, 50 dell’Oftal di Biella, 60 disabili della comunità di Albese (CO). In visita anche molti malati ciechi ed ipovedenti, che hanno avuto modo di scoprire la Sindone attraverso l’ausilio di una speciale riproduzione in rilievo, che consente di esplorare con il tatto ciò che non può essere visto. Grazie alla collaborazione delle giacchette viola e dei volontari dei Servizi sanitari del Medical Services, nel pomeriggio hanno potuto accostarsi alla Sindone anche tre malati affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Tutti si sono avvalsi del supporto della «clinica mobile SLA», il camper dell’associazione «Una voce per Michele» lungo 11 metri e completamente attrezzato per trasportare persone affette dalla malattia, che ormai da tre mercoledì sosta ogni pomeriggio davanti al Duomo per fornire tutta l’assistenza necessaria. A bordo è sempre presente Michele Riva, il presidente dell’associazione, da 15
anni malato di SLA e da 10 totalmente immobilizzato e costretto a comunicare servendosi di un computer che traduce in parole i movimenti dei suoi occhi.
Neo-ingegneri da Cordoba in visita alla SindoneDopo le tappe di Vienna, Amsterdam, Dublino e Londra e prima di quelle di Roma, Firenze e Atene, una delegazione di 24 neo-ingegneri dell'Universidad Nacional de Córdoba in Argentina - per la prima volta a
Torino
e in Italia - ha voluto ritagliarsi un
pellegrinaggio alla Sindone, come premessa alla sua missione di studio in aziende e centri industriali del territorio e poi al Museo dell’Auto.
Provenienti dalla più antica università argentina, i giovani – in età compresa tra i 24 e i 27 anni – partecipano a un progetto professionalizzante post-laurea di sei mesi, che s’inquadra nelle iniziative culturali dell’Afapieco (Asociación Familia Piemontesa de Córdoba), associazione italo-argentina gestita da discendenti di immigrati dal Piemonte e che ha comunque le sue radici nell’ormai storico gemellaggio tra la città di
Torino
e di Cordoba.
Come già in iniziative precedenti, l’accoglienza dei neolaureati è curata dal dipartimenti Affari internazionali, progetti europei e di pacifica cooperazione di
Torino
. Tutti i giovani argentini giunti in città hanno aderito con entusiasmo alla proposta di far precedere il programma con questa visita in Duomo. «Siamo tutti cattolici – ha spiegato Leandro, 26 anni, ingegnere industriale, con parenti a
Torino
- E siamo tutti molto attenti alla Sabana Santa, come segno universale di cristianità. Inoltre anche le soluzioni tecnologiche adottate per la conservazione e ostensione del Telo rivestono per noi grande interesse».