34° anniversario delle apparizioni di Medjugorje
Il 25 giugno sarà l'
anniversario
delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje: possiamo viverlo per la 34^ volta perché "Eterna è la sua Misericordia".
Papa
Francesco
ha indetto un “Giubileo Straordinario della Misericordia” che inizierà l’8 dicembre prossimo. Nella Bolla di Indizione del Giubileo, il Papa scrive così “Eterna è la sua
misericordia
”, come fa il Salmo, sembra voler spezzare il cerchio dello spazio e del tempo per inserire tutto nel mistero eterno dell’amore. È come se si volesse dire che non solo nella storia, ma per l’eternità l’uomo sarà sempre sotto lo sguardo misericordioso del Padre.
Non a caso, il Santo Padre ha scelto il giorno dell’Immacolata come inizio dell’Anno Santo. “Questa festa liturgica – scrive Papa
Francesco
- indica il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra storia. Dopo il peccato di Adamo ed Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore (cfr Ef 1,4), perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo. Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono.”
Ed è proprio ai primordi della nascita del Cristianesimo che viene concepito Medjugorje. Con tutta tranquillità, nonché con assoluta certezza, sappiamo da Paolo che “Tito è andato in Dalmazia” (2 Tm 4-10) . Questa Regione della Croazia, con il suo placido mare, si snoda ad una quarantina di Km da Medjugorje. Paolo quindi è il primo a parlarci di questa terra benedetta, fin dai tempi apostolici, ma è anche un personaggio che ben si configura con lo Spirito di Medjugorje, come lascia intendere Papa
Francesco
che, continuando nella sua Bolla, di Paolo dice:
“Prima di incontrare Cristo sulla via di Damasco, la sua vita era dedicata a perseguire in maniera irreprensibile la giustizia della legge (cfr Fil 3,6). La conversione a Cristo lo portò a ribaltare la sua visione, a tal punto che nella Lettera ai Galati afferma: «Abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge » (2,16). La sua comprensione della giustizia cambia radicalmente. Paolo ora pone al primo posto la fede e non più la legge. Non è l’osservanza della legge che salva, ma la fede in Gesù Cristo, che con la sua morte e resurrezione porta la salvezza con la misericordia
che giustifica. La giustizia di Dio diventa adesso la liberazione per quanti sono oppressi dalla schiavitù del peccato e di tutte le sue conseguenze. La giustizia di Dio è il suo perdono (cfr Sal 51,11-16)”.
Medjugorje come l’intera ex Jugoslavia, è da sempre stata una terra dove il Cristianesimo veniva (forse anche oggi in qualche modo viene) perseguitato, così come Paolo perseguitava i seguaci di Cristo. Paolo tuttavia è il primo a beneficiare della grazia della conversione, segno di quella “Misericordia che è la via che unisce Dio e l’uomo”. Medjugorje è oggi un luogo privilegiato di conversione, di cambiamento di rotta e, come vorrebbe una più felice e attinente traduzione del termine “conversione” Medjugorje è un luogo di “innamoramento” in Gesù.
All’inizio della sua Bolla il Papa esprime molto chiaramente, anche senza alcun riferimento esplicito, l’essenza dei messaggi della Regina della Pace “Dopo il peccato di Adamo ed Eva, - scrive il Papa - Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore (cfr Ef 1,4), perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo. Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono.”
Non credo di dover aggiungere altro. Preferisco lasciare parlare la Regina della Pace che nel suo messaggio del 25 gennaio 1995 dice: “
Cari figli, v’invito ad aprire la porta del vostro cuore a Gesù, come il fiore si apre al sole. Gesù desidera riempire i vostri cuori di pace e di gioia. Non potete, figlioli, realizzare la pace, se non siete in pace con Gesù; per questo, v’invito alla Confessione, perché Gesù sia la vostra verità e la vostra pace. Perciò, figlioli, pregate per avere la forza di realizzare ciò che vi dico. Io sono con voi e vi amo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
C’è una sintonia, un’armonia che unifica quanto dice il Papa con il messaggio della Gospa, in una simbiosi di mistico afflato “Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono... per questo, v’invito alla Confessione, perché Gesù sia la vostra verità e la vostra pace”. Medjugorje, è risaputo ormai, è definito e riconosciuto come il “Confessionale del Mondo”. Non si contano i tanti “Paolo” che sulla via di Damasco, incontrano la Regina della Pace che, “Con amore tenero” li accompagna dal suo Gesù, per scoprire in Lui la
misericordia
del Padre.
Al termine della sua Bolla di Indizione dell’Anno Giubilare, il Santo Padre dice: “Presso la croce, Maria insieme a Giovanni, il discepolo dell’amore, è testimone delle parole di perdono che escono dalle labbra di Gesù”. A queste parole di
Francesco
fa eco questo messaggio della Madre celeste “Cari figli, v’invito a diventare apostoli dell’amore e della bontà. In questo mondo senza pace, testimoniate Dio e il suo Amore” (dal msg del 25.09.1993)
Maria attesta che la
misericordia
del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno. “Cari figli, per poter capire le mie parole, che vi do con amore, pregate, pregate, pregate; e potrete accettare gli altri con amore e perdonare a tutti coloro che vi hanno fatto del male” (dal msg del 25.09.1997) .
Il Monfort ha avuto la grande intuizione nell’affermare che nessuna grazia ci arriva se non passa per Maria: la
misericordia
del Padre, che si esprime nel Figlio, ci viene donata attraverso il cuore di Maria. In questo senso la
Madonna
è Madre di Misericordia. Gesù in croce ci ha donato Maria come Madre, una madre bellissima, dolcissima, sempre presente, che ci ama con amore infinito. Nel Grembo di Maria la Misericordia è diventata Carne. La Madre ci chiama per plasmarci sul modello del suo Gesù.
Qui a Medjugorje, terra di Martiri, la Madre Misericordiosa, appare per richiamarci alla radicalità del Vangelo senza “annacquamenti”. La
Madonna
ci chiama a Medjugorje per guarire le nostre miserie, per donarci l’amore, il perdono di suo Figlio che, ad ogni ripartenza, da quel luogo scelto e benedetto, ci ripete “Va’ e non peccare più”. In questo 34°
anniversario
abbiamo dunque, buoni motivi per dire con il salmista “Eterna è la sua Misericordia”.
Lo ha confermato la Regina della Pace nel suo ultimo messaggio del 2 giugno: “Figli miei, l’amore è pentimento, perdono, preghiera, sacrificio e…..Misericordia”