Udienza generale: il perdono rende società meno cattiva
All’
udienza
generale di oggi in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha esordito definendo “un evento di grazia” l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, conclusa da poco, che ha riflettuto a fondo sulla vocazione e la missione della
famiglia
nella vita della Chiesa e della società contemporanea.
Devo meditare sulle conclusioni del Sinodo sulla
famiglia
“Al termine – ha detto - i Padri sinodali mi hanno consegnato il testo delle loro conclusioni. Ho voluto che questo testo fosse pubblicato, perché tutti fossero partecipi del lavoro che ci ha visti impegnati assieme per due anni. Non è questo il momento di esaminare tali conclusioni, sulle quali devo io stesso meditare”. “Nel frattempo, però – ha aggiunto - la vita non si ferma, in particolare la vita delle famiglie non si ferma! Voi, care famiglie, siete sempre in cammino. E continuamente scrivete già nelle pagine della vita concreta la bellezza del Vangelo della
famiglia
. In un mondo che a volte diventa arido di vita e di amore, voi ogni giorno parlate del grande dono che sono il matrimonio e la
famiglia
”.
La
famiglia
è grande palestra di allenamento al
perdono
reciproco
“Oggi – ha sottolineato - vorrei sottolineare questo aspetto: che la
famiglia
è una grande palestra di allenamento al dono e al
perdono
reciproco – e ha ripetuto - la
famiglia
è una grande palestra di allenamento al dono e al
perdono
reciproco, senza il quale nessun amore può durare a lungo; senza donarsi e senza perdonarsi l’amore non rimane, non dura. Nella preghiera che Lui stesso ci ha insegnato – cioè il Padre Nostro – Gesù ci fa chiedere al Padre: «Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». E alla fine commenta: «Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe» (Mt 6,12.14-15). Non si può vivere senza perdonarsi, o almeno non si può vivere bene, specialmente in
famiglia
".
Non lasciar finire la giornata senza chiedersi scusa
"Ogni giorno ci facciamo dei torti l’uno con l’altro. Dobbiamo mettere in conto questi sbagli, dovuti alla nostra fragilità e al nostro egoismo. Quello che però ci viene chiesto è di guarire subito le ferite che ci facciamo, di ritessere immediatamente i fili che rompiamo nella
famiglia
. Se aspettiamo troppo, tutto diventa più difficile. E c’è un segreto semplice per guarire le ferite e per sciogliere le accuse. E’ questo: non lasciar finire la giornata senza chiedersi scusa, senza fare la pace tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle… tra nuora e suocera! Se impariamo a chiederci subito scusa e a donarci il reciproco
perdono
, guariscono le ferite, il matrimonio si irrobustisce, e la
famiglia
diventa una casa sempre più solida, che resiste alle scosse delle nostre piccole e grandi cattiverie. E per questo non è necessario farsi un grande discorso, ma è sufficiente una carezza. Una carezza, ed è finito tutto e si rincomincia. Ma non finire la giornata in guerra! Capito?
Perdonarsi in una società a volte spietata
“Se impariamo a vivere così in
famiglia
, lo facciamo anche fuori, dovunque ci troviamo. E’ facile essere scettici su questo. Molti – anche tra i cristiani – pensano che sia un’esagerazione. Si dice: sì, sono belle parole, ma è impossibile metterle in pratica. Ma grazie a Dio non è così. Infatti è proprio ricevendo il
perdono
da Dio che, a nostra volta, siamo capaci di
perdono
verso gli altri. Per questo Gesù ci fa ripetere queste parole ogni volta che recitiamo la preghiera del Padre Nostro, cioè ogni giorno. Ed è indispensabile che, in una società a volte spietata, vi siano luoghi, come la
famiglia
, dove imparare a perdonarsi gli uni gli altri”.
Il
perdono
rende la società meno cattiva e crudele
“Il Sinodo ha ravvivato la nostra speranza anche su questo: fa parte della vocazione e della missione della
famiglia
la capacità di perdonare e di perdonarsi. La pratica del
perdono
non solo salva le famiglie dalla divisione, ma le rende capaci di aiutare la società ad essere meno cattiva e meno crudele. Sì, ogni gesto di
perdono
ripara la casa dalle crepe e rinsalda le sue mura. La Chiesa, care famiglie, vi sta sempre accanto per aiutarvi a costruire la vostra casa sulla roccia di cui ha parlato Gesù. E non dimentichiamo queste parole che precedono immediatamente la parabola della casa: «Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre». E aggiunge: «Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti» (cfr Mt 7,21-23). E’ una parola forte, non c’è dubbio, che ha lo scopo di scuoterci e chiamarci alla conversione”.
Forza rinnovatrice del
perdono
“Vi assicuro, care famiglie, che se sarete capaci di camminare sempre più decisamente sulla via delle Beatitudini, imparando e insegnando a perdonarvi reciprocamente, in tutta la grande
famiglia
della Chiesa crescerà la capacità di rendere testimonianza alla forza rinnovatrice del
perdono
di Dio. Diversamente, faremo prediche anche bellissime, e magari scacceremo anche qualche diavolo, ma alla fine il Signore non ci riconoscerà come i suoi discepoli, perché non abbiamo avuto la capacità di perdonare e di farci perdonare dagli altri!”.
Giubileo Misericordia: famiglie riscoprano tesoro del
perdono
reciproco
“Davvero le famiglie cristiane possono fare molto per la società di oggi, e anche per la Chiesa. Per questo desidero che nel Giubileo della Misericordia le famiglie riscoprano il tesoro del
perdono
reciproco. Preghiamo perché le famiglie siano sempre più capaci di vivere e di costruire strade concrete di riconciliazione, dove nessuno si senta abbandonato al peso dei suoi debiti. E con questa intenzione, diciamo insieme: ‘Padre nostro, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori’. Diciamolo insieme: ‘Padre nostro, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori’. Grazie!”.
Fonte: www.news.va/it/...