Il cristiano include il fariseo esclude
Nell'
omelia
di oggi 5 novembre il Santo Padre invita all'
accoglienza
, ad aprire le porte e vincere le resistenze.
Un nuovo appello a un cristianesimo ‘inclusivo’ e non ‘farisaico’ è giunto oggi dalla Casa Santa Marta. Durante la messa del mattino, papa
Francesco
ha ricordato come i complessi di superiorità morale di taluni abbiano come principale conseguenza le discordie e le divisioni.
Già nella prima lettura odierna (Rm 14,7-12), San Paolo ammonisce i Romani a non disprezzare i propri fratelli, a evitare giudizi e ad escluderli dal proprio “gruppetto”. Essere “selettivi”, ha sottolineato il Papa “non è cristiano”.
Laddove gli uomini dividono e creano steccati, c’è però Gesù Cristo, “con il suo sacrificio nel Calvario” a unire e a includere tutti “nella salvezza”, a partire dai pubblicani e peccatori, ovvero, gli “esclusi, tutti quelli che erano fuori”. Intanto “i farisei e gli scribi mormoravano” e dicevano: “noi siamo i perfetti, noi seguiamo la legge”.
L’umanità, ha osservato
Francesco
, si è sempre posta davanti ad un’alternativa: “la strada dell’esclusione delle persone dalla nostra comunità e la strada dell’inclusione”.
La via dell’esclusione può essere anche di poco conto ma è sempre “la radice di tutte le guerre” e di “tutte le calamità”. C’è la logica dell’esclusione nella “comunità internazionale”, come pure nelle “famiglie” e tra “amici”. Gesù, al contrario, vuole sempre “includere”.
Scegliere la via dell’inclusione è sempre difficile e spesso prevale l’“atteggiamento selettivo”, tuttavia, su questo, il Vangelo è molto chiaro e lo dimostrano le parabole della pecora (Lc 15,3-7) e della moneta (Lc 15,8-10) smarrite.
Sia il pastore che la donna protagoniste dei due episodi “sono pieni di gioia perché hanno trovato quello che era perso e vanno dai vicini, dagli amici perché sono tanto felici”: hanno ritrovato e “incluso” qualcosa, ha sottolineato il Pontefice.
Dio è sempre “contro l’esclusione di quello che giudica”, non accetta chi “si fa un piccolo circolo di amici che è il suo ambiente”; e Lui stesso “ci ha inclusi tutti nella salvezza”.
Ogni fratello, anche quello più diverso da me “ma non lo escludo dal mio cuore, dalla mia preghiera, dal mio saluto, dal mio sorriso, e se l’occasione viene gli dico una bella parola”.
Chi invece esclude, si ritroverà un giorno “davanti al tribunale di Dio” e dovrà rendere conto di se stesso, ha detto il Santo Padre, concludendo l’
omelia
con una esortazione ad avere sempre un “cuore aperto” e a “non chiudere le porte a nessuno”, sia pure “nella misura della sana prudenza”.