Continua lo scandaloso tour della cantante Madonna con suore sexy
Estremamente offensivo: il vescovo di Aukland Pat Dunn ha così definito il tour Rebel Heart di Madonna durante la tappa in Nuova Zelanda
Durante la sua trentennale carriera, Madonna, ha più volte avuto problemi con la Chiesa Cattolica. La star americana, per le sue performance, non si è mai posta di scegliere versioni “soft” e, per la tappa del tour Rebel Heart in Nuova Zelanda, come riporta il Dailymail, ha fatto nuovamente infuriare la Chiesa Cattolica.
L’accusa è di usare suore sexy e crocifissi come oggetti di scena, urtando in tal modo la sensibilità dei credenti. In un’intervista a RadioLive, il vescovo di Auckland Pat Dunn ha tuonato: “Lo trovo estremamente offensivo. Penso che ci debbano essere dei limiti, soprattutto nell’attuale società della Nuova Zelanda. Abbiamo un tale mix di culture e fedi che gli artisti dovrebbero essere almeno un po’ sensibili ai valori di queste persone”.
L’accusa di Dunn è proseguita dichiarando a Stuff : “c’è una sottile linea fra l’espressione artistica e l’offesa”. E, a quanto pare, per lui, questa linea è stata ampiamente oltrepassata. La polemica ha preso animo fra i
cattolici
e molti altri funzionari hanno accusato l’icona pop americana di insultare la propria fede per l’utilizzo provocatorio dei simboli cristiani.
Tuttavia, non tutti la pensano così e, al suo arrivo ad Auckland, la signora Ciccone è stata calorosamente accolta dal pastore presbiteriano Glenn Cardy, il quale ha apprezzato la sua libertà artistica e ha dichiarato a Stuff che Madonna è un’artista e per questo utilizza la conoscenza e l’interpretazione della propria cultura nel suo lavoro.
Il conflitto dell’icona del pop con la Chiesa Cattolica ha inizio nel lontano 1989 con l’uscita del video Like a Prayer nel quale compaiono croci fiammeggianti e un Gesù nero; in quella occasione il Papa le proibì di entrare nella città del Vaticano ma questo non fece altro che aumentare la sua fama fra i fan letteralmente impazziti per il singolo. Nel 2006 con il tour Confessions, il conflitto è addirittura arrivato alla proposta da parte di alcuni ufficiali
cattolici
- in particolare il cardinale Ersilio Tonini appoggiato da Benedetto XVI - della scomunica della cantante.