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Cardinale Tettamanzi Dionigi
nato il: 14/03/1934 (90 anni) - Italia
Arcivescovo emerito di Milano
nominato da Giovanni Paolo II
elettore (papabile)
A 11 anni, nel 1945, entra in seminario. Viene ordinato sacerdote il 28 giugno 1957, all’età di 23 anni, dall’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI).
È professore di teologia morale al seminario di Venegono Inferiore dal 1959; a motivo della sua predilezione per i temi del matrimonio, della sessualità, della bioetica, viene chiamato da papa Giovanni Paolo II a collaborare alla stesura di alcune sue encicliche.
Nominato rettore del Pontificio Seminario Lombardo di Roma nel 1987, lavora al servizio della curia romana e della Conferenza Episcopale Italiana.
Il 1º luglio 1989, all’età di 55 anni, viene eletto arcivescovo di Ancona-Osimo da papa Giovanni Paolo II; riceve la consacrazione episcopale il 23 settembre dal cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano.
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Lascia l’incarico di arcivescovo di Ancona il 14 marzo 1991, in seguito alla nomina a segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Il 20 aprile 1995 viene eletto arcivescovo di Genova; il 25 maggio viene nominato vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 1995-2000.
Il 21 febbraio 1998 viene creato cardinale del titolo dei Santi Ambrogio e Carlo da papa Giovanni Paolo II.
L’11 luglio 2002 è nominato arcivescovo di Milano e prende possesso dell’arcidiocesi il 14 settembre 2002, con ingresso solenne il 29 settembre dello stesso anno.
Durante gli ultimi anni del pontificato di Giovanni Paolo II e durante il conclave del 2005, che elesse papa Benedetto XVI, è a lungo indicato come uno dei possibili «papabili».
Il 20 marzo 2008 promulga il nuovo lezionario di rito ambrosiano, portando così a compimento per tale rito la riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II. La decisione di portare a compimento la riforma liturgica era già stata maturata dal precedente arcivescovo, Carlo Maria Martini, per quanto riguardava «in particolare il Lezionario, ancora ad experimentum».
Nel dicembre dello stesso anno costituisce il Fondo famiglia-lavoro per dare un aiuto a chi, di fronte alla crisi economica iniziata in quell’anno, sta perdendo il lavoro. Il fondo viene avviato con un milione di euro messi a disposizione dal cardinale, come annunciato nell’omelia della messa di Natale di mezzanotte:
«Come avvio di questo fondo, attingendo dall’otto per mille destinato per opere di carità, dalle offerte pervenute in questi giorni "per la carità dell’Arcivescovo", da scelte di sobrietà della diocesi e mie personali metto a disposizione la cifra iniziale di un milione di euro.»
Il 15 marzo 2009, al superamento del settantacinquesimo anno di età, presenta a papa Benedetto XVI, in base alle norme del diritto canonico, le dimissioni dalla guida dell’arcidiocesi milanese. Il 9 aprile 2009 viene riconfermato dalla Santa Sede per altri due anni alla guida dell’arcidiocesi.
In dicembre, subisce gli attacchi della Lega Nord (da parte del giornale La Padania, di Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Matteo Salvini), dopo aver criticato il sindaco Letizia Moratti per la campagna di sgombero contro i rom e aver chiesto ai politici cittadini di riscoprire il «solidarismo ambrosiano». Secondo Alberto Melloni, tali attacchi si situarono in una strategia della Lega Nord per condizionarne la successione.
Il 28 giugno 2011 viene accettata la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi per raggiungimento dei limiti di età. Gli succede il già patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola.
Il 24 luglio 2012 è nominato amministratore apostolico di Vigevano.