Christoph Maria Michael Hugo Damian Peter Adalbert Schönborn è nato il 22 gennaio 1945 a Skalsko presso Litoměřice, Boemia, oggi Repubblica Ceca.
Schönborn è il secondogenito del conte Hugo-Damian von Schönborn e della baronessa Eleonore Ottilie Hilda Maria von Doblhoff. Gli Schönborn sono un’antichissima famiglia nobile e cattolica della alta nobilità tedesca dell’Europa centrale, che ha dato già alla Chiesa numerosi personaggi di rilievo, tra cui Franz Lothar von Schönborn e Franz Georg von Schönborn-Buchheim. I genitori di Schönborn divorziarono nel 1959. Il cardinale Schönborn ha due fratelli e una sorella.
La famiglia di Schönborn di origine boema si trasferisce in Austria poco dopo la sua nascita. Schönborn crebbe dunque in Austria, dove studiò dapprima a Schruns e poi a Bludenz nel Vorarlberg. Dopo l
a maturità nel 1963 Schönborn entrò nell’ordine dei Frati Predicatori (domenicani) a Warburg vicino a Bonn. Segue gli studi di filosofia e psicologia a Vienna, teologia cattolica a Bornheim-Walberberg e a Parigi all’Istituto cattolico di teologia e alla Sorbona, laureandosi in teologia nel 1971 e ottenendo nella medesima disciplina il dottorato nel 1974. Alla Sorbona Schönborn si era specializzato in Cristianesimo slavo e bizantino. Durante gli studi conobbe, a Ratisbona, Joseph Ratzinger.
Nel frattempo Schönborn era stato ordinato presbitero il 27 dicembre 1970 a Vienna dal cardinale Franz König.
Schönborn si occupò di pastorale studentesca già a Graz fra il 1973 e il 1975. Sempre dal 1975 Schönborn insegnò come professore ospite e poi come professore ordinario dogmatica cattolica e dal 1978 teologia dell’oriente cristiano all’Università di Friborgo in Svizzera.
Nel 1980 Schönborn è nominato membro della Commissione teologica internazionale della Santa Sede e della Fondazione Pro Oriente dal 1984. Nel 1987 è segretario della commissione per la redazione del Catechismo della Chiesa cattolica, quindi stretto collaboratore di Joseph Ratzinger.
Negli anni ’80 Schönborn è chiamato altresì a fare parte di altre numerose commissioni di esperti: della commissione teologica della Conferenza episcopale svizzera (1980-1991), della commissione svizzera per il dialogo tra cattolici e ortodossi (1980-1987) e di quella per il dialogo con gli altri cristiani (1980-1984).
Nel 1991 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Sutri e vescovo ausiliare di Vienna. L’ordinazione episcopale ha luogo il 29 settembre 1991 nel Duomo di Santo Stefano a Vienna. Nel 1995 succede a Hans Hermann Groër come arcivescovo.
Il 29 giugno 1996 Schönborn - che nella primavera dello stesso anno aveva predicato gli esercizi spirituali in Vaticano - riceve da papa Giovanni Paolo II il pallio, simbolo dei metropoliti. Nel 1998 è creato cardinale del titolo del Gesù Divin Lavoratore. In questa veste parteciperà al conclave dell’aprile 2005 che elegge papa Benedetto XVI. Il nome di Schönborn era considerato uno dei favoriti se si esclude l’elemento sfavorevole della giovane età.
Nel 1998 è nominato presidente della conferenza episcopale austriaca, della quale era già dal 1996 vicepresidente. In questa carica è stato riconfermato il 10 novembre 2004.
Il 18 settembre 2012 è nominato padre sinodale della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Schönborn è ordinario in Austria per i fedeli di rito orientale e un esperto riconosciuto della Cristianità orientale. Egli è pure membro delle Congregazione vaticane per le Chiese orientali, per la dottrina della fede e per la formazione cattolica e del Pontificio Consiglio per la cultura nonché della Pontificia Commissione per i beni culturali.
Teologo ferratissimo e buon predicatore, poliglotta (parla anche l’italiano), è convinto assertore della dimensione universale della Chiesa. È ritenuto un conservatore. È tuttavia personaggio capace di dire pane al pane vino al vino e di essere critico anche verso i vertici della Chiesa, come ha dimostrato nel grave scandalo del seminario di Sankt Pölten.
Fin dal 1996, papa Giovanni Paolo II affermò che l’evoluzione (un termine, la cui definizione egli tuttavia non precisò) era più che un’ipotesi.
Ha tuttavia suscitato irritazione lo scritto di Schönborn pubblicato il 7 luglio 2005 sul New York Times, nel quale egli ha espresso la propria posizione sulla teoria dell’evoluzione.
Nella sua intervista, Schönborn definisce la teoria dell’evoluzione, che fa del caso una componente essenziale dell’evoluzione, un’ideologia, perché, secondo Schönborn, questa teoria pone il caso come fosse un dogma, escludendo a priori ogni ruolo di Dio. La teoria dell’evoluzione non sarebbe – come in generale ogni altra teoria che non riconosce il piano divino nell’evoluzione – scientifica; essa costituirebbe anzi un’abdicazione dell’intelligenza.
«L’evoluzione nel senso di un’ascendenza comune può essere vera, ma l’evoluzione in senso neo-darwinista - un non guidato, non pianificato processo di variazione casuale e selezione neturale - non lo è. Ogni sistema di pensiero che neghi o persegua una spiegazione lontana dalla schiacciante evidenza del progetto biologico è ideologia, non scienza»
(Cristoph Schönborn, New York Times, 7 luglio 2005)
Per Schönborn, invece, si ravvisa anche nell’evoluzione un disegno intelligente, ossia un piano finalizzato. Schönborn lascia aperta nel suo articolo la questione di come la sua fede in un disegno, ossia in un’evoluzione della vita guidata da Dio, sia compatibile con il concetto scientifico della falsificabilità.
In verità Schönborn ha espressamente indicato che è indubitabile che l’evoluzione abbia avuto luogo, soltanto che il fattore determinante non è il caso ma il piano divino. Egli ha indicato fra i lavori scientifici che conforterebbero la sua tesi Schönborn ha citato il libro del fisico viennese Walter Thirring Kosmische Impressionen - Gottes Spuren in den Naturgesetzen ("Impressioni cosmiche, tracce di Dio nelle leggi naturali").
Nello stesso articolo Schönborn rifiuta anche l’ipotesi cosmologica del multiverso, elaborata in alternativa alle interpretazioni religioso–teologiche del principio antropico elaborate negli ultimi anni.
In una lettura catechistica presso il Duomo di Santo Stefano, il 2 settembre 2005, il cardinale Schönborn ha chiarito che egli riconosce il grande contributo di Charles Darwin e gli indubitabili progressi della scienza. Scienza e fede rispondono tuttavia a questioni differenti e non devono per forza entrare in conflitto, se si rispettano le diverse visioni della realtà.
Su questi argomenti il cardinale ha anche scritto un libro intitolato: "Caso o disegno? Evoluzione e creazione secondo una fede ragionevole".